Veggenti e sensitivi possono aiutare la polizia?
Nell’ambito delle (spesso complesse) attività di indagine che si innestano su fatti di cronaca nera, più di una volta è capitato di leggere dai giornali dell’intervento di sensitivi e veggenti.
A volte per trovare persone scomparse, a volte per cercare corpi: spesso si legge che queste persone hanno cercato di dare un contributo alle indagini.
Ma davvero veggenti e sensitivi possono aiutare la polizia durante un’indagine penale? O si tratta di esagerazioni giornalistiche?
Le forze dell’ordine possono fare ricorso a medium, veggenti e simili per cercare di ricavare elementi utili per le attività di indagine, specialmente quando sembra che ogni pista percorsa debba finire in un nulla di fatto? Si tratta di qualcosa di legale? La risposta può breve è molto semplice: no.
O meglio: il ricorso a medium e veggenti non è consentito come mezzo di prova. queste persone, se proprio, potranno essere sentite (come ogni altro cittadino) come persone informate sui fatti, se per esempio hanno elementi utili o se hanno assistito al delitto o erano presenti.
Non si tratta però della possibilità di sfruttare le loro presunte doti di veggenza per poter ricavare qualche elemento utile alle indagini: il loro contributo sarà sempre e solo quello previsto per ogni altro cittadino, ai sensi della legge.
Infatti, anche se è vero che i mezzi di ricerca della prova sono atipici, e quindi non sono espressamente indicati dalla legge e non rappresentano un numero finito, la veggenza non è di certo un mezzo di ricerca della prova dotato dei caratteri di scientificità o di ripetibilità tali da poterlo considerare uno strumento per ricavare prove.
È vero che i mezzi di ricerca della prova, se la prova non è disciplinata dalla legge, sono liberi se sono idonei a provare i fatti: ma la veggenza, di per sé, non avendo alcun tipo di base scientifica, non è considerata tale e quindi non ha nessun rilievo legale.
Rimane la libertà delle persone (ad esempio, parenti o familiari di uno scomparso) di ricorrere anche a veggenti e medium ma non si tratta ovviamente di uno strumento che possa davvero fornire contributo alle indagini e di conseguenza, le forze dell’ordine o il pubblico ministero non possono ricorrere a medium o veggenti e simili per avere indirizzi in merito all’indagine.
Se le forze dell’ordine si facessero aiutare da questi individui nel corso di una attività di indagine, questi mezzi di ricerca della prova non avrebbero alcun valore: di conseguenza, nessuno potrebbe essere accusato sulla loro base, né questi avrebbero alcun tipo di valore in giudizio.