Modella rapita a Milano, ancora molto da chiarire
Chloe Ayling, la modella inglese 20enne che nei giorni scorsi era stata rapita dopo essere stata anche drogata e rischiava di essere venduta sul web, adesso sta bene e cercherà di dimenticare questa brutta avventura.
Ma ci sono ancora molti punti da chiarire sulla vicenda, a cominciare dal fatto se vada considerato come il gesto di un folle oppure se veramente alle sue spalle ci sia un’organizzazione criminale che si nasconde tra le pieghe del web chiamata ‘Black Death’.
Drogata e nascosta in una valigia, così è stata rapita Chloe
Partiamo dai fatti certi: la modella, giovane e molto affascinante, è stata attirata in trappola con un appuntamento fittizio. Il suo sequestratore, il 30enne polacco Lukasz Pawel Herba, l’ha invitata a partecipare ad un casting fotografico a Milano, nei pressi della Stazione Centrale.
Lei l’11 luglio si è presentata puntuale, ma una volta dentro al locale è stata drogata e si é addormentata, con il suo sequestratore che l’ha spogliata e ammanettata sia alle mani che ai piedi.
Il rapitore l’ha nascosta in una valigia e trasportata con una station wagon acquistata solo qualche giorno prima in Polonia. Da Milano si è diretto nelle Valli di Lanzo, in provincia di Torino, trovando rifugio in un casolare nel paesino di Lemie dove era certo di non essere scoperto.
Poi è scattata la seconda parte del piano: dopo aver ammanettato la ragazza ad un letto, si è collegato su internet cominciando a spedire richieste di riscatto, aprendo una vera asta online fino a richiedere 300 mila sterline. Tra i destinatari c’era anche l’agente della ragazza che lo ha denunciato subito alla polizia inglese e così sono cominciate le indagini.
L’asta nel deep web
L’asta è rimasta clamorosamente deserta e dopo cinque giorni Herba ha deciso di farsi pagare il riscatto direttamente dalla modella, abbassando le pretese a 50 mila sterline (in bitcoin, moneta elettronica che consente il trasferimento anonimo di denaro) : l’ha liberata dalle manette, è tornato con lei in macchina verso Milano ma qui ad attenderlo c’era la Polizia che lo ha arrestato.
Arrestato il rapitore, ma l’indagine va avanti
Durante il primo interrogatorio l’uomo ha spiegato di essere molto malato di leucemia e quindi alla disperata ricerca di denaro. Nelle scorsi settimane è stato contattato da alcuni rumeni che vivono a Birmingham e sarebbero i capi dell’organizzazione.
Agli inquirenti ha ribadito di essere un membro della ‘Black Death Group’ (la ‘Morte Nera’), un’organizzazione della quale si parla da qualche tempo senza che però ci siano prove certe della sua esistenza. Ecco perché il suo arresto è soltanto il primo passo di un’indagine più ampia in attesa di chiarire tutti i punti.
Una cybercrime network denominata Morte nera, gestita da romeni con base a Londra, coinvolta anche nel rapimento di giovani europee da vendere a facoltosi uomini mediorientali
Chloe Ayling intanto è stata intervistata al Tg1, ringraziando la polizia italiana e quella inglese che l’hanno liberata. Anche a lei il rapitore ha parlato della ‘Black Death‘, un’organizzazione che si occuperebbe di molti traffici, dalla droga agli omicidi.
Stranezze nella ricostruzione della vicenda
Del resto non ha voluto parlare perché le indagini sono in corso, ma ci sono ancora punti oscuri:
- Perché la ragazza prima di essere rapita è stata in giro a fare compere con il suo sequestratore?
- Perché lui riportandola a Milano ha accettato di entrare nel Consolato britannico per riscuotere il riscatto, facendosi così arrestare?
Inoltre un’iniezione attraverso il giubbino di pelle indossato dalla ragazza al momento del rapimento non è agevole, né la soluzione più semplice.
In più la modella ha parlato di diverse persone, ma per il momento è stato fermato solo Herba. Ci sono altri punti ancora da chiarire.
In particolare il sequestratore Lukasz Pawel Herba le regalava cioccolatini e biancheria intima (condividevano lo stesso letto) e testimoni avrebbero visto i due in un negozio di scarpe di Torino, nonché scherzare tra di loro per almeno due ore in un bar poco prima della liberazione della inglese davanti al consolato britannico di Milano.
La replica del legale di Chloe Ayling
L’avvocato Francesco Pesce, legale che tutela gli interessi della modella, respinge con forza i dubbi emersi sui tabloid esteri, su quest’ultimi si insinua che la Chloe Ayling avrebbe forse pianificato il sequestro con il suo rapitore a fini pubblicitari. E’ da ricordare che la modella ha un enorme seguito nei social media e network (ben 150.00 follower !)
Sicuramente sta guadagnando un’incredibile visibilità ,come riportato dagli stessi tabloid inglesi , tanto da firmare un contratto con la prestigiosa agenzia Kruger Cowne (che annovera personaggi dello spessore di Cher e Claudia Schiffer).
Il difensore ha dichiarato ai media inglesi : “Non è un’ipotesi verosimile. Ci sono riscontri precisi a quanto lei ha detto“, “E’ una storia strana ma del tutto vera“.
Gli investigatori che seguono il caso hanno trovato riscontri alla versione fornita dalla modella inglese e sono dietro ad almeno un complice.
Pubblicate le immagini durante il rapimento
Le due immagini inviate via email ad un certo numero di tabloid inglesi e rappresentano fasi del rapimento dove si vede la modella Chloe Ayling 20enne distesa con la schiena sul pavimento, con un leotard (body) rosa, le braccia al di sopra della testa e con una nota d’asta appuntata sullo stomaco con la scritta “On Sale” (in vendita). Lo sguardo fisso come sotto effetto di narcotizzante o stupefacenti.
L’annuncio d’asta sulla ragazza e indirizzata al Dark Web chiede agli offerenti di iniziare le loro offerte da $ 300.000 (£ 230.000).
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